Sharing Mobility come estensione della Sharing Economy
Il concetto di Sharing Mobility sta sempre più prendendo piede.
Nello spirito della condivisione di tutte le cose, è opportuno parlare della mobilità condivisa e di come potrebbe inserirsi nell’economia della condivisione emergente.
Molte persone che hanno familiarità con la Sharing Economy sono state confuse dal termine.
Talvolta è impiegato come termine peggiorativo per suggerire che i partecipanti a questo mercato non hanno un interesse nel successo del loro progetto.
In un certo senso, qualsiasi forma di scambio può essere definita economia.
Ad esempio, potremmo considerare un’economia del baratto o anche un’economia delle merci in cui una parte acquista beni da un’altra sulla base di un accordo.
In ogni caso, questo scambio avviene tra persone estranee l’una all’altra e che non hanno una relazione speciale perché non c’è accordo sui termini.
E’ quindi necessario che ci la domanda e l’offerta si incontrino.
La Sharing Economy, attraverso dei progetti che funzionano da “intermediario”, consentono questa transazioni economiche e quindi generano servizi e ricchezza.
Se due soggetti (chi offre e chi domanda) non avessero possibilità di incontrarsi non sarebbero affatto in grado di commerciare.
Questo non avviene soltanto per beni ma anche per servizi come, ad esempio, la mobilità: in questo contesto la Sharing Economy diventa Sharing Mobility.
Sharing Mobility: Alcuni Progetti
L’economia della condivisione consiste nel consentire alle persone di condividere prodotti e servizi.
In altre parole, “condividere” è la creazione di qualcosa che può essere condiviso.
Alcuni progetti di Sharing Economy con un’enfasi sui trasporti sono:
1. UberPool: fai un giro con un’altra persona invece di prendere un’auto Uber;
2. LyftAir: condividi le corse con gli amici nella stessa città o regione ed evita le corse a lunga distanza;
3. Carpooling: condividi le auto tra i motociclisti del tuo gruppo o anche tra città o campagne;
4. RideShare: condividi le corse con gli amici che si trovano sulla stessa rotta, ora o destinazione e ottieni prezzi migliori rispetto alla concorrenza (compresi i taxi);
5. APPorta: community delle consegne in car pooling che permette a chi deve spedire un pacco di trovare chi può trasportarlo effettuando già un viaggio nella stessa direzione.
Sharing Economy e Modelli di Trasporto Tradizionali
L’economia della condivisione è un concetto relativamente nuovo che ha guadagnato costantemente l’attenzione del mainstream negli ultimi anni ed è destinato a diventare una delle cose che daranno forma alla mobilità nel prossimo decennio.
Sta diventando sempre più chiaro che stiamo vivendo in un’era in cui i vecchi modi di fare le cose vengono sconvolti da modi nuovi e più flessibili di fare affari: la mobilità condivisa è una di queste.
La Sharing Mobility è fondamentalmente un insieme di servizi, come il ride-sharing e il car-pooling, che offrono agli utenti la possibilità di noleggiare i propri veicoli personali per l’utilizzo da parte di altri.
Si basa dunque su:
1. Soggetti che forniscono il servizio o “fornitori”;
2. Soggetti che acquistano il servizio o “consumatori“.
Nel caso di APPorta i “fornitori” sono persone che si spostano frequentemente con la propria auto per motivi di lavoro o di studio mentre i “consumatori” sono le aziende che hanno bisogno di spedire pacchi o documenti in modo rapido, affidabile ed ecologico.
Diventare APPorter è un modo intelligente di non sprecare tempo libero ottimizzando momenti della giornata che sono comunque già occupati come quelli inerenti gli spostamenti dei pendolari o degli agenti di commercio offrendo un servizio alle Aziende.